Associazioni tra ormoni tiroidei e deterioramento cognitivo nei pazienti con malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo noto per i suoi sintomi motori, ma comporta anche una serie di sintomi non motori, tra cui problemi cognitivi.
Recenti studi hanno suggerito che i livelli di ormoni tiroidei potrebbero influenzare le funzioni cognitive nei pazienti affetti da Parkinson.
Questo studio ha esaminato la relazione tra i livelli di ormoni tiroidei nel sangue e i problemi cognitivi nei pazienti con malattia di Parkinson. Sono stati analizzati 200 pazienti, di cui 106 senza problemi cognitivi e 94 con difficoltà cognitive (alcuni con lieve compromissione e altri con demenza). I risultati hanno mostrato che i pazienti con problemi cognitivi avevano livelli più bassi di FT3 (un ormone tiroideo) e livelli più alti di TSH e FT4 rispetto a quelli senza problemi cognitivi. Inoltre, è stato osservato che più erano gravi i problemi cognitivi, più erano evidenti i cambiamenti nei livelli di ormoni tiroidei. In sintesi, la relazione tra i livelli di ormoni tiroidei e i problemi cognitivi nei pazienti con Parkinson non è ancora ben chiara, ma i risultati di questo studio mostrano che i livelli di ormoni tiroidei, soprattutto FT3, potrebbero aiutare a identificare e monitorare i problemi cognitivi nei pazienti con Parkinson.
CONSIGLIO DEL NUTRIZIONISTA:
Una dieta bilanciata che includa alimenti ricchi di iodio, selenio, Omega-3 e antiossidanti, oltre a ridurre l'assunzione di alimenti che possono interferire con la tiroide, può aiutare a mantenere un buon equilibrio ormonale e sostenere la funzione cognitiva nei pazienti con Parkinson.
1. Iodio: presente in pesce, alghe, latticini e uova, aiuta la produzione di ormoni tiroidei.
2. Selenio e Zinco: minerali importanti per la tiroide, si trovano in noci, pesce, carne e legumi.
3. Omega-3: presenti soprattutto nel pesce grasso, noci e semi di lino, supportano il cervello e riducono l'nfiammazione.
4. Evitare alimenti gozzigeni in eccesso: limitare cavoli, broccoli e soia che possono interferire con la tiroide.
5. Antiossidanti: frutta e verdura colorata proteggono il cervello dai danni ossidativi.
6. Vitamine del gruppo B: essenziali per il cervello, presenti in cereali integrali, verdure e carne.
Nel caso in cui il fabbisogno di questi nutrienti non riesca ad essere soddisfatto con l’alimentazione, esistono anche alimenti ai fini medici speciali (AFMS) che possono essere utilizzati per supplementare la dieta.
A cura di: Dott. Antonio Natale – Biologo Nutrizionista, Dott.ssa Michela Barichella – Medico Dietologo.
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