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Il ruolo degli ormoni sessuali nel rischio di Parkinson

ormoniLa malattia di Parkinson colpisce un po' più spesso gli uomini rispetto alle donne, con un rapporto di circa 1,25 a 1.

Questo ha fatto pensare che gli ormoni femminili, come gli estrogeni, possano avere un effetto protettivo sul sistema nervoso, in particolare sul sistema che utilizza la dopamina. Tuttavia, non è ancora chiaro quanto e come gli ormoni sessuali influenzino davvero il rischio di sviluppare il Parkinson.
Per capire meglio questo legame, i ricercatori di questo studio hanno usato una tecnica chiamata Mendelian Randomization. È un metodo statistico che sfrutta alcune varianti genetiche ereditarie come "strumenti naturali" per capire se c'è una relazione di causa-effetto tra due elementi, ad esempio tra i livelli di ormoni sessuali e il rischio di Parkinson.
Gli studiosi hanno analizzato i dati genetici di grandi gruppi di persone (chiamati "coorti") per esplorare il legame tra testosterone (sia totale che "biodisponibile", cioè quello attivo nel sangue), altri ormoni sessuali e il rischio di sviluppare il Parkinson. Hanno fatto sia analisi che considerano un fattore alla volta (univariata), sia analisi che ne considerano diversi insieme (multivariate).
I risultati hanno mostrato che esiste una correlazione genetica negativa tra i livelli di testosterone e il rischio di Parkinson: più alti sono i livelli di testosterone determinati geneticamente, più basso è il rischio di sviluppare la malattia. Questo effetto è stato visto sia per il testosterone totale sia per quello biodisponibile. Inoltre, nelle donne, una predisposizione genetica al Parkinson è risultata legata a livelli più bassi di una proteina chiamata SHBG (Sex Hormone Binding Globulin), che controlla quanto testosterone libero circola nel sangue.
Le analisi multivariate hanno confermato che livelli più alti di testosterone totale, determinati geneticamente, sono associati a una riduzione del rischio di Parkinson.
Questi risultati fanno pensare che il testosterone possa avere un ruolo protettivo contro la malattia di Parkinson e sottolineano quanto sia importante studiare meglio il ruolo degli ormoni sessuali nello sviluppo della malattia. In futuro, questo tipo di ricerche potrebbe aiutare a creare strategie preventive personalizzate, magari basate anche sul profilo genetico di ciascuno.
Tuttavia, i risultati devono essere interpretati con prudenza, perché si basano su dati genetici e analisi indirette. Serviranno ulteriori studi per confermare questi effetti. Nonostante questo, si tratta di passi importanti per capire meglio i meccanismi biologici alla base della malattia di Parkinson.

Fonte: Liu S, et al. Investigating sex-specific associations of Parkinson's disease with sex hormones and sex hormones-related phenotypes using Mendelian randomization. Parkinsonism Relat Disord. 2025 Apr 8;135:107831.

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